Nell’immaginario comune l’essere “depressi” si accompagna all’idea di un umore deflesso o di un’emozione di tristezza che rappresentano, tuttavia, una visione riduttiva e incompleta di ciò che si può connotare come un disturbo depressivo. Il termine “disturbi depressivi” si riferisce invece a una variazione in senso negativo che comporta umore triste, vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni somatiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla funzionalità dell’individuo. La manifestazione di un umore depresso può avvenire secondo modalità differenti in base all’età di manifestazione, persistenza e tipologia dei sintomi presentati. Per poter meglio comprendere i disturbi depressivi proponiamo un approfondimento lasciando la parola a loro.
DISTURBO DA DISREGOLAZIONE DELL’UMORE DIROMPENTE
Chi sono
Mi manifesto nei bambini o negli adolescenti fino ai 18 anni di età e sono uno dei modi per spiegare variazioni di umore all’insegna del discontrollo e dell’irritabilità in un’età molto giovane nella quale si rischia di fare confusione con disturbi che spesso riguardano una fascia d’età adulta e che difficilmente si adattano a chi è giovane come me. Non basta che ogni tanto sia irritabile; per potermi riconoscere, l’irritabilità e il discontrollo verbale o comportamentale devono essere persistenti e frequenti, raggiungendo un’intensità elevata.
Che sintomi ho
Il mio sintomo principale è la presenza di intensi e ricorrenti scoppi di collera che posso manifestare verbalmente oppure con comportamenti che possono arrivare fino all’aggressione fisica a persone o proprietà. La caratteristica principale della collera che manifesto è che scoppia in modo grossolanamente sproporzionato sia per intensità che per durata rispetto alla situazione o alla provocazione. Un’altra peculiarità che può aiutare a riconoscermi è legata alla mia giovane età, di solito questi episodi non sono coerenti con lo stadio di sviluppo in cui si manifestano, tanto che i miei genitori o chi mi è a fianco può preoccuparsi riconoscendone la manifestazione eccessiva. Si verificano in media 3 o più volte alla settimana e in vari contesti come scuola, casa o con i coetanei, inoltre tra un episodio e l’altro non diminuisce l’irritabilità che rimane cronica e persistente. Ovviamente per riconoscermi bisogna escludere disturbi dell’umore più “da grandi” che però a volte possono capitare comunque anche in un’età giovane come la mia.
Il mio carattere
L’irritabilità cronica e grave che mi caratterizza ostacola le mie relazioni familiari e sociali così come il rendimento scolastico perché non riesco a tollerare le frustrazioni, faccio fatica a divertirmi come i miei coetanei e quindi fare amicizia non è proprio facile anche perché: chi vorrebbe fare amicizia con me che sono sempre arrabbiato? Posso arrivare a mettere in atto comportamenti pericolosi per me e per gli altri se nessuno si occupa di me. Per fortuna tutte le conseguenze che il mio cattivo umore comporta vengono spesso riconosciute e segnalate a chi è vicino a me che, anche se può fare fatica ad accettarmi, cerca di aiutarmi portandomi da neuropsichiatri e psicoterapeuti che sanno riconoscermi e trattarmi al meglio per aiutarmi a contrastare la possibilità di altri disturbi d’ansia o dell’umore da adulto. (Per approfondire i Disturbi d’Ansia si rimanda al seguente link)
DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE
Chi sono
Spesso il termine che mi contraddistingue viene usato e abusato per descrivere un’emozione di tristezza o di dolore che però non esaurisce il mio significato. Per capirmi è importante fare una distinzione con stati emotivi che non comportano tipicamente la mia comparsa: la tristezza, che è un’emozione che tutti proviamo, e il dolore fisiologico, che si prova in alcune situazioni o periodi di vita particolari come ad esempio un lutto. Posso manifestarmi a qualsiasi età anche se posso comparire più frequentemente con la pubertà. Il decorso dei miei sintomi è molto variabile e dipende da quanto mi consento di farmi riconoscere e di farmi aiutare sia farmacologicamente che con un percorso psicoterapeutico.
Che sintomi ho
La mia caratteristica essenziale è la presenza per un periodo di almeno due settimane di umore depresso o la perdita di interesse o piacere in quasi tutte le attività. Se mi manifesto in particolare nei bambini e negli adolescenti l’umore può essere irritabile e non triste. Per potermi riconoscere un professionista deve rilevare almeno altri 4 sintomi aggiuntivi che possono variare all’interno di una lista di riferimento. In particolare, posso causare una modifica dell’appetito che può manifestarsi sia in una sua riduzione che in un aumento. Posso comportare anche un’alterazione del sonno sia in termini di difficoltà nel dormire che in termini di ipersonnia. A livello psicomotorio posso mostrarmi con alterazioni che includono agitazione oppure rallentamento del corpo, anche la diminuzione dell’energia, l’astenia e la faticabilità sono un sintomo con cui mi posso manifestare. Il senso di autosvalutazione e di colpa che spesso mi caratterizzano possono includere valutazioni negative irrealistiche del valore personale oppure preoccupazioni di colpa o ruminazioni su piccoli errori del passato. Sono inoltre in grado di alterare il pensiero e la concentrazione rendendo anche difficile prendere decisioni o alimentando difficoltà di memoria. In ultima analisi posso anche comportare pensieri estremi di morte fino ad arrivare all’ideazione suicidaria, anche in questo caso c’è un’ampia variabilità ed evoluzione della gravità con cui si manifestano i miei sintomi e per questo è importante rivolgersi ad un professionista per valutare eventualmente un intervento farmacologico che spesso aiuta e supporta l’iter psicoterapeutico.
Il mio carattere
L’umore depresso o la perdita di piacere in tutte o quasi le attività insieme a tutte le altre manifestazioni psicologiche che mi possono caratterizzare influiscono sul funzionamento quotidiano secondo un livello di compromissione che è molto variabile. Chi è vicino a me può non accorgersi del mio malessere se i sintomi con cui mi manifesto sono lievi, ma a volte sono così preponderante che posso ostacolare la capacità di far fronte alle necessità di base per la cura di sé fino ad arrivare al mutismo e alla catatonia in casi estremi. Posso manifestarmi con un singolo episodio oppure con diversi episodi che si susseguono fino a concretizzare una cronicità che di solito si associa anche ad altri disturbi che mi alimentano come ad esempio i disturbi di personalità. In questi casi è importante affidarmi a professionisti che delineino un inquadramento diagnostico ad ampio raggio che consenta non solo la mia cura ma anche quella delle altre patologie cui mi posso associare.
DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE (DISTIMIA)
Chi sono
Come dice il mio nome, mi si riconosce dalla persistenza dell’umore depressivo che non è limitato nel tempo ma perdura per almeno 2 anni. L’umore depresso insieme agli altri sintomi che si devono rilevare per riconoscermi sono così persistenti da portarmi spesso a dare la percezione che in realtà io ci sia sempre stato. Spesso compaio precocemente, in infanzia, adolescenza o nella prima età adulta e per definizione ho una caratteristica di cronicità che spesso si associa anche ad altri disturbi che possono accompagnarmi come i disturbi di personalità o i disturbi da uso di sostanze. L’intensità dei miei sintomi può variare arrivando al livello di intensità necessario per un episodio depressivo maggiore per poi ritornare ad un livello di minor intensità senza tuttavia esaurire il mio malessere che persiste.
Che sintomi ho
La mia caratteristica principale è la presenza di umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per almeno 2 anni o almeno 1 anno nei bambini e adolescenti. Oltre all’umore depresso mi manifesto anche con almeno 2 altri sintomi quali: scarso appetito o iperfagia, insonnia o ipersonnia, scarsa energia o astenia, bassa autostima, difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni e sentimenti di disperazione. La mia caratteristica principale è proprio la persistenza dei miei sintomi che possono ridursi di intensità ma mai scomparire per un periodo di più di 2 mesi.
Il mio carattere
La persistenza e cronicità dei sintomi depressivi che mi caratterizza influenza il funzionamento sociale e lavorativo in modalità molto variabile in base all’intensità dei sintomi e all’eventuale compresenza di altre patologie che possono rendere il quadro clinico più complesso o compromesso. La persistenza dei miei sintomi può limitare vari campi e dare la percezione di immutabilità e immodificabilità dello stato che alimento, per questo è importante riconoscere cosa non va e dare la possibilità a un terapeuta di identificarmi e consentire, all’interno di un percorso che possa prevedere anche un intervento farmacologico, il recupero di un benessere che tendo a far dimenticare.
DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE
Chi sono
Da poco sono ufficialmente riconosciuto anche se molte donne da sempre mi hanno identificato. Sono legato al ciclo mestruale quindi posso manifestarmi solo nel genere femminile in qualsiasi momento a partire dalla comparsa del menarca. A differenza della più nota e comune sindrome premestruale, per potermi riconoscere è necessario rilevare un disagio maggiore correlato alla presenza dei sintomi affettivi che mi caratterizzano.
Che sintomi ho
Le mie caratteristiche essenziali sono l’espressione della labilità dell’umore, l’irritabilità, la disforia e i sintomi d’ansia (Per approfondire i Disturbi d’Ansia si rimanda al seguente link) che si verificano ripetutamente nella fase premestruale del ciclo andando incontro a remissione con l’insorgenza delle mestruazioni o poco dopo. In aggiunta posso manifestarmi anche con sintomi comportamentali e fisici che tuttavia non esauriscono da soli il mio significato. Per potermi riconoscere i sintomi devono essersi presentati nella maggior parte dei cicli mestruali durante l’anno e la loro intensità deve causare un effetto negativo sul funzionamento sociale e lavorativo.
Il mio carattere
L’associazione dei sintomi al periodo del ciclo rende difficile definire il mio carattere che può essere molto variabile. Quello che può accomunare chi mi può sviluppare sono sicuramente situazioni stressanti, eventi traumatici oppure anche cambiamenti stagionali e aspetti socioculturali. Per potermi riconoscere e distinguere da altre condizioni mediche o compromissioni associate al ciclo mestruale è importante rivolgersi a un ginecologo che collabora con psicoterapeuti che consentano un approccio di equipe più ampio, atto a delineare il percorso più adatto per gestire e migliorare i sintomi con cui mi presento. Riconoscere comprendere e imparare a gestire le emozioni che caratterizzano il ciclo mestruale può essere la strada da percorrere in un percorso psicologico che incrementi la consapevolezza di sé e del proprio corpo.
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